Ore 10 e 15 ci incontriamo praticamente per caso, io, Ale e gli altri 5 della combriccola Faenza Bike, e partiamo verso il Trebbo. Il giro, chiaramente, si snodera’ nella bassa, e nel nebbione devo tenere la ruota, senno’ mi ritrovano a primavera, dato che non ho la minima idea dei posti che stiamo percorrendo (alcuni si’, li ho visti in qualche corsa domenicale) e vedo scorrere Castello di Campeggi, Voltareno, Malacappa, Venente, posti a me sconosciuti, finche’ arriviamo quasi a Pieve di Cento, e torniamo indietro, passando per Castello d’Argile, Mascarino (ma c’ho corso domenica!) Argelato, Stiatico e finalmente la tranquillizzante Funo.
Quarantadue km nel gelo (chiaramente ero vestito troppo leggero!) e nell’umido: insomma, dov’e’ la nebbia d’una volta, che ad una certa ora saliva e lasciava spazio ad un tiepido sole? Alla fine neanche un cappuccino bollente mi ha scaldato, ed ho rimpianto i rulli… No, certo, le uscite in strada sono come andare a letto con una bella donna, e i rulli… beh… si… esatto!… ok avete capito.
Ieri sera seduta di nuoto con 1900m piu’ abbordabili (molto stile) e comunque nessuno e’ riuscito a farli, ma forse perche’ noi entriamo in acqua dopo un bel po’ che e’ suonata la campanella?
quoto l’allegoria dei rulli: fanno diventare ciechi !!
😉